Per anni abbiamo preservato le dimensioni della nostra vita – vita in famiglia, al lavoro, impegno nella società – tenendole ben distinte e separate.
Ma questa era di trasformazioni digitali ha mischiato le carte sul tavolo da gioco, o forse ha solo riportato una grande verità: viviamo una sola vita, con spazi e tempi che comunicano sempre.
Abbiamo attraversato i momenti più difficili di questa crisi pandemica sovrapponendo e non integrando le nostre relazioni. Abbiamo vissuto una sovrapposizione nello spazio e nel tempo.
Possiamo esplorare nuove modalità alternative alla ormai riconosciuta (ma ancora molto proposta) “bufala” del multi-tasking.
Non è possibile fare più cose contemporaneamente ma forse è possibile progettare i nostri momenti, esperienze ed attività in modo che siano multi-valore: perché quella singola azione porti valore positivo a più relazioni e non si limiti solo a spostarlo, che è alla base del conflitto.
Non è possibile nel tempo avere una vita d’impresa che si realizza a scapito della vita delle persone che la dovrebbero animare.
Occorre ripensare l’organizzazione del lavoro con un approccio integrato sulla persona e sulle sue relazioni.
Alcuni dei temi da esplorare:
- Una visione integrata della persona attraverso le sue relazioni: cura di sé, affetti, lavoro, impegno nella società
- Dal multi-tasking ai momenti multi-valore
- Le opportunità e le minacce dello smart-working. Come valorizzare le prime e stemperare le altre
- La sostenibilità interna delle imprese: welfare, wellbeing, wholebeing