Gestire la propria immagine non è più un’azione da addetti ai lavori, ma riguarda tutti: attraverso la presenza online lasciamo traccia di chi siamo e diamo una precisa piega (positiva o negativa) alla nostra reputazione. In questa dimensione pubblica aumentata nessuno rappresenta solo sé stesso, ma porta con sé anche l’immagine dell’azienda per cui lavora in qualsiasi ruolo esso sia. Il tema della gestione della reputazione online da parte dei dipendenti, dei quadri e dei dirigenti è una questione strategica da affrontare per ogni azienda.
Diversità aumentata e comunicazione di conflitto
L’interconnessione ha cambiato anche il rapporto con la differenza dentro e fuori alle aziende. Gestire i differenti linguaggi, sensibilità, approcci di colleghi e clienti non è più un’operazione semplice. L’incontro con il dissenso, cioè con il diverso modo di sentire altrui, pervade gli spazi di connessione in cui interagiamo. È un effetto "diversità aumentata" che sottopone tutti a una prova costante: quella di saper costruire relazioni attraverso le divergenze e non malgrado esse. Applicare strategie di comunicazione per affrontare e risolvere i conflitti diventa quindi una competenza basilare per qualsiasi organizzazione.
Coltivare la reputazione
Tra dissenso e comunicazione di crisi nelle discussioni online
Nello scenario iperconnesso la comunicazione ormai è sempre gestione di crisi. Il dissenso, i fraintendenti, le ostilità, le proteste (giustificate e ingiustificate) da parte degli utenti e dei clienti sono pane quotidiano per chiunque interagisca in rete. Ma come gestire i conflitti e le discussioni? Quando rispondere e quando invece ignorare? È possibile attivare relazioni significative anche nella conversazione digitale? Gestire le interazioni attraverso la disputa felice: la capacità di dissentire senza litigare rinforzando la propria reputazione e trasformando le possibili crisi in opportunità di consolidamento dei legami con i propri interlocutori.